Serata focus vini Azzorre

Serata degustazione vini delle Azzorre

Sicuramente eroici, ottenuti da vigne che crescono a fatica su un terreno di lava basaltica nera (si narra che in passato si barattasse un barile di vino con uno di suolo per sopperirne alla mancanza).

Ci troviamo quasi nel mezzo dell’Atlantico, dove forti venti trasportando il sale minano la salute delle piante. Da qui la creazione dei “Currias” (patrimonio Unesco, muretti creati con pietre per contrastare le dure correnti).

Al palato quello che colpisce senza ombra di dubbio è la spiccata sapidità, piuttosto tagliente e molto persistente, quasi “tenace” sulla lingua, che rispecchia le condizioni climatiche estreme e il luogo surreale in cui le vigne riescono a resistere.

Vitigni principali: Arinto dos Acores, Verdelho, ma anche Syrah, Cabernet e Saborinho.

I nostri punteggi:

  • Tinto Vulcanico: rosso scarico, bassa gradazione alcolica. Sale, leggera nota di affumicato, olive. Sapido, beva non impegnativa e con leggero richiamo al sorso. DV 84
  • Tinto: al naso leggermente floreale, con sentori di fragola, olive, leggera nota affumicata. Sapidità persistente, con prevalenza delle note dure. DV 87
  • Verdelho do Pico: Ilha do Pico, 2020, al naso frutta leggermente tropicale, fumato. Importante sapidità, con elegante passaggio agrumato. DV 88
  • Terrantez do Pico: Eruptio 2020, si staglia con eleganza e con maggiore equilibrio rispetto ai suoi simili. Al naso leggera nota affumicata. Rispecchia la spiccata sapidità del territorio pur mantenendosi vicino allo schema di equilibrio dei nostri vini. Ottima bevibilità. DV 91
  • Arinto dos Acores: 2020, spiccata sapidità, al naso sentore particolare di salmastro, scoglio, “oceanico”. Buon rientro. DV 90
  • Acores, Vigna centenaria: Branco 2020, ultimo ma non ultimo, sapidità spiccata e caratteristica, che conquista. Ottimo il rientro. Sicuramente il vino più rappresentativo della categoria, consigliabile se si vuole assaporare il territorio. Pur tuttavia, la spiccata sapidità riduce parte della bevibilità e allontana il sorso dall’equilibrio “canonico”. DV 89

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